Esperienze ITALIA -  La missione vista con gli occhi di …
 
ImageLo scorso Marzo, al viaggio del Superiore generale e del responsabile dell’Ufficio missionario in Mozambico si è aggiunto un gruppo di amici martinenghesi. Non per tutti era la prima volta in Africa, ma per tutti è stata la prima full immersion missionaria. Chi al rientro ha chiesto loro com’era andata non si è sentito descrivere quanto visto con gli occhi, ma quanto percepito dagli occhi del cuore. Lasciamo loro la parola.
 
(altre immagini nell'articolo originale nel link in calce)
 
 
 

Se avessi ascoltato solo le ragioni della mente non sarei mai partita. Per fortuna esistono anche le ragioni del cuore e ringrazio il Signore di averle ascoltate. Il lavoro dei Padri e dei loro Collaboratori ti chiedeva di far la tua parte, ma non era facile: strade allagate, povertà palpabile, spazi immensi da percorrere a piedi, tutto mi sembrava una difficoltà davvero insormontabile, ma nonostante tutto, tutto sembrava dirmi: Benvenuta in Mozambico >”. (Pinuccia)

Pur essendo da molti anni assidui frequentatori della Sacra Famiglia, quando ci siamo decisi per il viaggio in Mozambico non avevamo idea di cosa avremmo incontrato. Anche avendone sentito parlare molto, subito ci sono emozionati al vedere i tanti bambini accolti, educati e istruiti dai padri, dai frati e dalle suore anche nelle missioni più isolate come Barrana o sperdute come quella di Calanga. Ora capiamo un po’ meglio cosa significa fare Missione ed essere Missionari. Abbiamo tanto da riflettere. Che Dio vi aiuti perché voi siete la loro speranza”. (Giuseppina e Carlo)

Il viaggio nelle Missioni del Mozambico è stata un’esperienza che ci ha arricchiti umanamente: vedere e toccare con mano la vita delle persone che vivono in quella parte di mondo con il giorno scandito dalle difficoltà nel soddisfare le necessità primarie e nonostante ciò avere sempre il volto sorridente senza rancore per le difficoltà che la vita riserva; vedere gli occhi dei bambini che ti guardano felici e ti aprono il cuore, fa riflettere sulla fortuna di essere nati in una situazione di comodità. È stata un’esperienza che porteremo sempre nel cuore e che sicuramente ripeteremo”. (Guido e Speranza)

Un viaggio inizialmente dettato da curiosità e voglia di conoscere, che si è poi rivelato un concentrato di emozioni irripetibili. 15 giorni nelle missioni di Marracuene e Maxixe coi religiosi che ci hanno accompagnato in altre piccole missioni in villaggi isolati e lontani su sterrati molto accidentati. Il Mozambico è un Paese povero, ciononostante la popolazione, pur col poco che possiede, è sorridente e fondamentalmente serena. Questo viaggio è stato motivo di riflessione e di presa di coscienza sul fatto che troppe volte pretendiamo che il mondo giri come noi vorremmo. Ma non è così! Dimenticare questa terra e la sua gente non sarà facile.”. (Rosalda e Camillo)

Da tempo desideravamo conoscere una missione e abbiamo colto l’occasione. Ci siamo trovati a fare da spettatori di una vita e di un vissuto di cui avevamo sentito parlare e visto tante immagini, ma la realtà che ci si presenta è stata disarmante, piena di misteri, interrogativi, contraddizioni, ma allo stesso tempo ricca di opportunità e speranza. Potremmo parlare di miseria e povertà, ma non lo vogliamo fare. Ci tornano alla mente le parole di Edivan, giovane brasiliano che dopo una breve esperienza a Marracuene chiede di esservi trasferito. Non che in Brasile non ci fosse da lavorare. Anzi! In Brasile ero felice e non mi mancava nulla, ma qui mi sento realizzato. Allargare le braccia e accogliere la vita di questi bambini orfani di ogni cosa è un grande privilegio, ma anche una grande responsabilità >. Le scuole, dall’infanzia all’università, sono il punto di forza di queste missioni dove il sogno di una vita dignitosa può diventare realtà. Nell’augurare che tutto questo continui nel tempo ringraziamo la Sacra Famiglia per quanto sta facendo”. (Serena e Lorenzo)

(fonte: "FamigliaNostra NEWS" del 06/05/2024 )